Serristori: lettera di risposta del Sindaco ai Direttori Asl

Nocentini ai Direttori: "La vostra posizione è preconcetta e lesiva per il nostro ospedale

Gentili Direttori di Dipartimento,
vi ringrazio per la vostra lettera di tono garbato che contribuisce all’approfondimento di questa vicenda ed accetto ben volentieri consigli politici da chi ha più esperienza di me, come molti di voi hanno in questo campo. Mi permetto comunque di continuare a ritenere la vostra posizione sbagliata e lesiva per l’Ospedale Serristori, perché sapete meglio di me che non si tratta solo di una riorganizzazione interna.
Permettetemi di considerare la vostra presa di posizione talmente rigida da sembrare preconcetta, mi verrebbe da dire ideologica. Adesso, in maniera particolare con i tagli presenti in ogni settore del Wellfare, dalla cultura al sociale passando per scuola e sanità, le cose andrebbero affrontate con maggior concretezza e nel caso specifico considerare due aspetti: il primo, rivolto a chiarire quali servizi vogliamo dare ai cittadini e se tutti i territori hanno la medesima dignità ed il medesimo diritto alla salute; il secondo aspetto teso a verificare con i numeri, attraverso un’azione di controllo che credo anche voi non possiate che considerare attinente al ruolo politico, se il rimedio non sia stato peggiore del danno (inteso in termini economici).
Infatti il nuovo protocollo imposto alla sub-intesiva (DHU) del Serristori non permette più la permanenza in questa unità di alcuni tipi di pazienti, che quindi devono essere immediatamente spostati in altri presidi ospedalieri. Il 14 ottobre scorso nella sub-intensiva c’erano tre pazienti che dovevano essere spostati in altre strutture, ma poiché non c’era posto negli ospedali dell’area questi sono rimasti nel presidio di Figline, attivando così la reperibilità del secondo infermiere con un costo aggiuntivo di 190 euro per la notte. Poiché dal 2003 ad oggi il protocollo con cui funzionava la sub-intensiva di Figline ha svolto correttamente il suo servizio, allora si conferma in noi il dubbio che la scelta di cambiare protocollo sia stata dettata da altre esigenze o pregiudizi.
Il fatto che ci siano oltre 170 firme dei dipendenti dell’azienda contro questa nuova organizzazione non è stato da voi minimante considerato. Credo invece si tratti di una questione di grande rilevanza e probabilmente mai accaduta in altri ospedali, perché chi ci lavora ha dimostrato attaccamento al servizio che svolge e all’Ospedale Serristori per quello che rappresenta per la salute dei cittadini. Le firme erano per la stragrande maggioranza di infermieri e medici, a dimostrazione che questa riorganizzazione è considerata dannosa e inutile non soltanto dai rappresentanti politici di ogni schieramento, ma anche da tutti quelli che ci lavorano: anche questo dovrebbe avere l’effetto di farvi riflettere e non di chiudervi ancora di più nelle vostre stanze.
La questione non è aver tolto quattro infermieri alla sub-intensiva, ma è più in generale sulla missione dell’Ospedale, perché questo taglio velatamente tecnico è in realtà molto politico ed avrà ricadute negative - che voi ben conoscete - su tutti gli altri settori del Serristori dal pronto soccorso alla chirurgia, tanto da poterne cambiare la funzione complessiva proprio nel momento in cui stanno arrivando a conclusione importantissimi investimenti come quelli delle nuove sale operatorie e della radiologia. C’è una contraddizione irriducibile tra questi importanti investimenti che rilanciano l’ospedale e questi vostri ingiustificabili tagli al personale. Perdonatemi, ma continuo a pensare che non spetti a voi rivedere la missione complessiva dell’ospedale.
Mi rendo conto che nella sanità, come in tutte le altre amministrazioni ed enti, i tagli in questo momento siano necessari, ma essi non devono - come invece accade in questo caso - perdere di vista le persone e i cittadini. Sicuramente avreste potuto decidere tagli al personale che non avrebbero creato problemi all’intera struttura ospedaliera.
Rimane comunque il tema più generale dei limiti e dei confini tra politica e sanità: probabilmente tracciare questi confini è più difficile per chi per tanto tempo si è dedicato all’una e all’altra.

Leggi la lettera dei Direttori Asl
 


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