Sindaco e assessore incontrano gli infermieri del Serristori

Oltre 200 firme per evitare il ridimensionamento del reparto di terapia sub-intensiva

Questa mattina il sindaco Riccardo Nocentini e l’assessore alla Sanità, Carlo Artini, hanno ricevuto in Palazzo comunale una delegazione degli infermieri del Serristori, dove la Asl 10 di Firenze ha previsto tagli di personale nel reparto di terapia sub-intensiva. Proprio per evitare questo depotenziamento che rischia di avere ripercussioni su tutto l’ospedale, gli infermieri hanno raccolto tra i dipendenti circa 200 firme che stamani hanno consegnato al sindaco e all’assessore, anch’essi impegnati da diversi giorni per difendere il presidio figlinese attraverso una serie di incontri che nei prossimi giorni interesseranno anche il Direttore generale, Luigi Marroni, il Direttore sanitario della Asl 10, Piero Tosi, e l’assessore regionale alla Sanità, Daniela Scaramuccia.
“Questa degli infermieri è una protesta legittima e molto ampia che rappresenta tutto l’ospedale – hanno detto Nocentini ed Artini -, riteniamo sia un gesto di attaccamento al proprio lavoro e al Serristori, oltre che un segnale di dissenso verso le decisioni della Asl 10 di ridurre il personale nel reparto di terapia sub-intensiva”.
Nell’incontro con la stampa di questa mattina, sindaco e assessore hanno poi parlato della lettera firmata dai direttori di dipartimento della Asl 10 apparsa martedì sulla stampa e nella quale si invita la politica a restare fuori dalle decisioni sulle attività sanitarie-assistenziali come quelle relative al Serristori: “La lettera dei direttori di dipartimento della Asl 10, signor Tulli ed altri - hanno commentato il sindaco e l’assessore - è di una gravità inaudita e quindi inaccettabile: è la politica che dà gli indirizzi sulla sanità e le amministrazioni, i sindaci, i consigli comunali e provinciali hanno il diritto e il dovere di difendere il proprio territorio, e in questo caso il proprio ospedale quando questo viene messo in pericolo da azioni che non condividiamo. Già pochi mesi prima delle elezioni comunali del maggio scorso il signor Tulli aveva proposto la chiusura del Pronto soccorso del nostro presidio, un servizio che invece al Serristori è previsto 24 ore su 24 e che gli permette di essere inserito nel Piano Regionale Sanitario come ospedale per acuti”.
“Nella lettera dei direttori di dipartimento si dice che la politica deve mettere giù le mani dalla sanità e non si deve preoccupare di indirizzarla – aggiungono Nocentini ed Artini – questa è un’invasione di campo arrogante e sbagliata, perché gli indirizzi sulla sanità spettano proprio alla politica e se un ospedale deve essere aperto o chiuso, oppure se deve essere per acuti o meno, questo non devono certo deciderlo il signor Tulli e gli altri, per di più con operazioni subdole tese a presentare una cosa per realizzarne un’altra: anche i dipendenti, con la raccolta di firme, protestano contro questo tipo di organizzazione che veramente non è stata compresa da nessuno, né da chi ci lavora, né dai politici, tanto meno da tutti i cittadini”.
“E’ vero che in questi momenti di crisi vanno cercate economie e spetta alla Asl tagliare il personale e poi assumersene le responsabilità – hanno detto il sindaco e l’assessore -, ma togliere quattro infermieri (non uno soltanto come invece sostengono i direttori di dipartimento, signor Tulli e gli altri) e cambiare i protocolli di accesso nella sub-intensiva significa avere ripercussioni negative su tutto l’ospedale, dalla Chirurgia al Pronto soccorso, tra l’altro in un momento nel quale la regione e la Asl stanno completando importanti lavori per le nuove sale operatorie e la nuova Radiologia. Crediamo che queste siano decisioni che non rappresentano la volontà né della Regione Toscana, che ha investito sul Serristori con interventi strutturali, né della Direzione generale e sanitaria della Asl che finora hanno affrontato con responsabilità le vicende del nostro ospedale. Porteremo queste firme e le nostre ragioni all’Assessore regionale, al direttore generale e al Direttore sanitario della Asl”.
Il sindaco Nocentini e l’assessore Artini chiedono infine di abbassare i costi dell’ospedale utilizzando maggiormente le nuove sale operatorie quando verranno terminate, inserendo anche nuove specializzazioni e migliorando l’organizzazione degli infermieri all’interno dello stesso presidio, perché attualmente alcuni di loro sono impiegati in mansioni non specificamente sanitarie bensì amministrative.

 


 


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